La nostra STORIA
Presso l’albergo del Pollino, in via Vittorio Emanuele oggi via Mazzini, nello stabile che oggi ospita lo studio fotografico Molteni e il negozio di fiori Piera Livio, un gruppo di facoltosi pionieri, appassionati di montagna, gettava il primo seme associativo che sanciva la nascita della sottosezione villasantese del C.A.I., affiliata alla sezione di Monza.
A scrivere la prima pagina di questo lungo diario era un gruppo di illustri villasantesi, come ricordato nei verbali: primo presidente veniva eletto Tronconi rag. Enrico, coadiuvato da Perego Aldo con l’incarico di cassiere, e dal consiglio formato dagli altri soci fondatori, Colombo Mario, Marzagalli Osvaldo, Pallavicini Giovanni, Erba rag. Battista, Maiocchi Egidio, Fontana cav. Samuele, Sacchi Luigi, Ghezzi Domenico e Consonni Antonio. Nello stesso periodo, per festeggiare la fondazione, viene effettuata una gita sulla vetta del Resegone. Agli inizi era prerogativa riservata a pochi fortunati poter raggiungere le montagne con motociclette e automobili, ma con il passare degli anni fortunatamente molte persone poterono permettersi qualche gita domenicale organizzata con treno e autocorriera. La Grigna e il Resegone, erano le gite più alla portata, ma qualcuno si spingeva oltre, Bernina, Adamello, Ortles Cevedale e Dolomiti. D’inverno si organizzavano le prime gare di sci con obiettivo la conquista del Trofeo Perego. Nel 1930 i soci sono trentatrè, e si partecipa di frequente alle gite organizzate dalla sezione di Monza. L’attività di questi giovani si attiene alle direttive dello statuto (non potrebbe essere altrimenti stante la disciplina morale dell’epoca), pertanto gli organizzatori non hanno problemi giuridici da affrontare pur dovendo espletare un impegnativo lavoro di collegamento tra i soci e i simpatizzanti con la sede centrale, dalla quale si ricevono le delibere consiglieri, i notiziari e i fascicoli sulla montagna e sulla natura che vengono messi a disposizione di chi ne ha necessità. La società vara un programma di attività al proprio interno che varia dalle gare di sci all’escursionismo, dalle serate divulgative alle escursioni su ghiaccio e roccia, e ai corsi di preparazione per sciatori e rocciatori. Lo spirito di gruppo è quindi messo a dura prova, ma l’entusiasmo e l’innato amore per la montagna permette di realizzare quanto programmato. Il 15 gennaio 1932 durante una gita alla Presolana viene inaugurato il nuovo gagliardetto della nostra sezione. Madrina la Gent.ma Signorina Fontana Rosetta. Il gagliardetto spicca nella sede del Pollino a dimostrazione che qualcosa è nato e cresciuto nell’ambito giovanile villasantese, tanto da meritare gli elogi delle numerose rappresentanze di sezioni intervenute all’inaugurazione. Montespluga, Madesimo, Valcava, Resinelli, Resegone e i Campionati villasantesi in Valsassina; si passa da una montagna all’altra sempre in armonia e schietta allegria, le località si raggiungono con ogni mezzo, biciclette, moto, camion, autocorriere scassatissime e naturalmente con il “cavall de San Francesc”. E nel contempo le stagioni si susseguono con una fretta incredibile. Anni 1935-1936. Fino a questi anni la vita associativa era gestita da un gruppo ristretto di soci. I giovani cominciano a desiderare qualcosa di diverso. L’impulso determinante la sottosezione lo ebbe quando riuscì ad avere una sede tutta propria, in via Vittorio Emanuele (oggi via Mazzini) in locali in affitto di proprietà del socio Bonalumi Elia. Un locale segreteria con deposito di attrezzi, corde, ramponi, sci e bastoncini, in parte acquistati così da poter dotare gli appassionati per gli allenamenti e le gare. La vetrina prospiciente la strada principale del paese era sempre arredata di manifesti, programmi, foto e trofei delle varie manifestazioni. Venne costituita una piccola biblioteca con una piccola collezione di libri di alpinismo e si iniziò la raccolta dei primi volumi della “Guida dei Monti d’Italia”. In un album venivano raccolte le foto più significative e si tenne resoconto della storia e dell’attività della società. Furono anni decisivi. L’attività estiva e invernale fu notevole e molti giovani e anche meno giovani vennero a rafforzare le fila dei soci. Citiamo Battista Montrasio, Rinaldo Tagliabue, Camillo Vimercati, Tarcisio Maggioni, Leonardo Cazzaniga, Giuseppe Tagliabue (Pepp), Ugo Saini, Peppino Daelli e tanti altri. Tutta l’organizzazione era volta a sostenere l’attività dei soci che, come già detto, volevano e ottennero un sodalizio più aperto e democratico anche se la parola democrazia, come sappiamo, non era di moda. Nascono in quegli anni i primi campionati di sci da fondo e discesa, con la partecipazione sempre più numerosa di concorrenti, e il trofeo triennale “Aldo Perego” che, vinto dalla squadra del C.A.I., arreda ancor oggi la nostra sede. Anche l’attività escursionistica e alpinistica ebbe notevole impulso. Merito dei più preparati ed intraprendenti che seppero svolgere una notevole attività, come risulta dalle relazioni conservate in archivio. Si legge di quella che probabilmente è stata la prima impresa in roccia di villasantesi. Il 26 maggio 1938 la cordata composta da Rinaldo Tagliabue, Camillo Vimercati e Carlo Magni sale la Guglia Angelina in Grignetta. Una lunga serie di ascensioni e traversate lungo l’arco delle Prealpi vedono impegnati, oltre a Tagliabue, Magni, Paolo Tozzi, Tarcisio Maggioni e Ugo Saini. In Agosto i soci Tagliabue e Magni partecipano alla scuola di alta montagna “A. Parravicini” presso l’attendamento nazionale del C.A.I. in Valmalenco, compiendo ascensioni al Ventina, al Taveggia, alla Cima del Duca e alla Punta Rachele. Inoltre Magni con Castoldi e Bersani sale il Pizzo Bernina. 1939-1940; l’avvento del periodo bellico interrompe l’attività e disperde i membri del nostro gruppo. Si doveva pensare a ben altro, e prima di tutto a sopravvivere. Chiamati alle armi per servizio di leva i nostri soci Paolo Torri, Nino Manzoni, Carlo Magni, Giuseppe Saronni e Leonardo Cazzaniga, con le carte in regola per avere attivamente appartenuto alla vita del C.A.I. entrano nelle Truppe Alpine, “5° Alpini Divisione Tridentina”. Allora Villasanta non era zona di reclutamento alpino e solo i giovani in possesso del titolo di appartenenza al CAI e del documento dell’attività svolta consentiva di entrare negli alpini. Altri confluirono in altri corpi dell’esercito. Alla fine del conflitto un vuoto si era aperto nell’elenco dei nostri soci. Alcuni di essi caddero sul fronte Greco -Albanese e in Balcania, altri ancora nella sventurata ritirata di Russia, altri ancora nelle varie prigionie e nel triste periodo di guerra civile. Alcuni di questi li ricordiamo nella foto sul monte Resegone, quando felicemente salivano le nostre montagne. Assieme a loro il nostro pensiero va a tutti i caduti, senza distinzione di parte, per noi erano soci e amici che amavano la montagna. La ripresa dell’attività sociale avviene nell’autunno del 1945. All’assemblea presieduta dal Dott. Gianni Erba viene eletto presidente del nuovo consiglio Carlo Magni. Si lavora intensamente per riorganizzare il gruppo. Ma nell’animo di qualcuno non si è stemperato del tutto il recente passato. E avviene una scissione all’interno nel C.A.I., con la costituzione di un gruppo facente capo alla U.O.E.I. (Unione Operaia Escursionisti Italiani) che raccoglieva i “proletari” mentre nel C.A.I. restavano i cosi detti “borghesi”. Definizioni che vennero superate poi negli anni. E vennero anche superate le strumentalizzazioni dell’associazione per scopi politici. I momenti difficili si superano con l’impegno di tutti e tra questi di un certo Andrea Oggioni, un giovane che pur svolgendo l’attività alpinistica nella monzese “Pell e Oss”, era nostro socio e vicepresidente. L’ ascendente di grande alpinista contribuì ad animare e sorreggere i dirigenti a serrare le fila e a darsi quell’ossigeno necessario per proseguire l’attività, solo desiderosi che il C.A.I. rimanesse degli appassionati della montagna, senza altri fini di nessun genere. Troviamo quindi giusto ricordare poi l’apporto dato in quegli anni dai soci Angelo Rossi, Dott. Italo Montali e Raimondo Carpi, e dai segretario e tesoriere Valerio Pasta e Angelo Colombo. L’attività sociale riprendeva in grande stile. D’inverno Mario Colombo (Bigin), Carlo Cazzaniga (Niel), Pinuccio Fossati ed altri si affermano in gare sciistiche, precursori di una nutrita schiera di sciatori provetti. L’escursionismo e l’alpinismo è animato dall’ attività dei soci più preparati, i quali trascinano una folta schiera di appassionati. Negli anni “46-50”, trascinati dall’entusiasmo di Rinaldo Tagliabue e Peppino Daelli, i nostri riprendono a salire le cime più impegnative. Dalla Segantini al Grignone per poi arrivare sulle cime di montagne più prestigiose come Bernina, Cevedale e Gran Zebrù. Tra gli alpinisti comincia a brillare la stella di Andrea Oggioni. Per primo suo compagno di cordata ricordiamo Luigi Appiani, col quale percorre tutte le vie della Grignetta. Nella loro scia Pinuccio Confalonieri, Onorato Casiraghi, Mario Ancri, Felicino Massironi, Angelo Allevi e ....., ma questa è già storia dei nostri tempi...
Nel presentare la seconda parte della storia del C.A.I. di Villasanta, quella che va dagli anni cinquanta ai giorni nostri, si è voluto descrivere le singole attività svolte e i vari momenti importanti, trattandoli per argomenti, in modo separato. La possibilità di avere dati più completi e numerosi, ci permette di evidenziare il grande lavoro svolto dai responsabili e dai soci che si sono susseguiti in questi anni nella gestione della nostra associazione. Se a coordinare e gestire i vari Programmi erano i presidenti che si sono succeduti in questi anni, non possiamo non ricordare quelle persone che con la loro opera e con il costante impegno hanno contribuito ad affrontare i momenti più belli ma anche quelli a volte dolorosi della storia di questi anni. Il pericolo di dimenticare qualcuno ci sarà perdonato, ma non possiamo non citare ad esempio i primi collaboratori delle presidenze Pasta e Montrasio. Erano i momenti di Marco Viganò, grande trascinatore seppure schivo e semplice, del contributo dei segretari Angelo e Luigino Colombo, poi quello di Paolo Colombo che continua ancora oggi. Erano gli anni della ripresa e anche quelli degli eventi dolorosi. Passano gli anni, altri presidenti e nuovi collaboratori si aggiungono, Luigino Pontiggia e Pierino Radaelli trascinano un gruppo di nuove leve. Fino ai giorni nostri, ai contributi importanti e determinanti per la realizzazione dei vari programmi da parte di Osvaldo Noli, Enzo Turri, Alessio Valaguzza, dei rappresentanti degli ultimi consigli, Renato Gaiani, Massimo Crotti, Santo Gargantini, Giancarlo Paleari, Giovanni Sirtori, Maurizio Simonetto e ancora Paolo Colombo, uno che viene da lontano a che continua la sua importante collaborazione, come tutti gli altri, alla costante crescita del nostro gruppo e alla continuità della vita sociale.
1986: Villasanta è sezione del CAI
Fin dalle origini della sua presenza nell’ambito del CAI, Villasanta è stata affiliata come sottosezione di Monza. Ne fanno parte associazioni di Sovico, Arcore, Biassono, Cinisello oltre alle monzesi SUCAI, GEM, e San Fruttuoso. Pur svolgendo un’attività autonoma, Villasanta dipendeva da Monza per il tesseramento, ricevendo un contributo sulla quota pagata dai nostri soci. A Monza mandavamo un nostro rappresentante che partecipava alle riunioni assembleali che decidevano le scelte generali oltre alla gestione dei rifugi e del patrimonio della sede monzese. Con Monza i rapporti sono sempre stati di collaborazione e di reciproco rispetto. Molti nostri soci hanno svolto la loro attività alpinistica frequentando la più numerosa e attrezzata sezione monzese. Ricordiamo la partecipazione di Andrea Oggioni alle spedizioni in Sudamerica, e la sua attività alpinistica con i monzesi della Pell e Oss, oltre alla presenza qualificante del nostro socio, l’accademico Maurizio Simonetto, come istruttore di corsi di roccia. Nel frattempo il nostro gruppo cresce, sia come adesioni che come ambizioni. C’è la convinzione di potercela fare a camminare da soli, a gestire tutta l’attività organizzativa per essere una realtà autonoma nel mondo del CAI nazionale. L’ assemblea del 31 Ottobre 1986 ratifica la richiesta di trasformazione in sezione. Vengono raccolte le cento firme di soci ordinari necessarie alla richiesta del nulla-osta della sezione di Monza, che sia pure a malincuore per la grande amicizia, ma rispettosa della nostra scelta, concedeva.
E all’inizio dell’anno 1987 Villasanta è sezione autonoma.
Questo traguardo impegnerà chi sarà chiamato a gestire la nostra Associazione a un impegno costante e responsabile. Ma il merito del raggiungimento di questo traguardo è anche merito di ha gestito precedentemente la nostra Associazione. Il primo Presidente fu Enrico Tronconi, facoltoso industriale, che rimase in carica per 18 anni. A lui successero, Carlo Magni (dal 1945 al 1947), Mario Colombo (fino al 1950), il Dottor Italo Montali (fino al 1952), Angelo Rossi (fino al 1954), Valerio Pasta (dal 1954 al 1961), Battista Montrasio (dal 1961 al 1973), ancora Valerio Pasta (dal 1973 al 1978), Andrea Recalcati (dal 1978 al 1979), Innocente Brambilla (dal 1979 al 1981), Giorgio Corbetta ( dal 1981 a Marzo 1983), di nuovo Innocente Brambilla ( da Marzo a Novembre 1983). Qui incomincia il lungo periodo di Presidenza di Franco Citterio,( dal Novembre 1983 al Novembre 2010), durante il quale alla fine del 1986 l’Assemblea dei Soci delibera di presentare la richiesta di diventare Sezione. Questa viene ratificata dalla Sede Centrale del C.A.I. e diventa effettiva il 1 Gennaio 1987. Il 9 Dicembre 2010, l’Assemblea dei Soci elegge il nuovo Consiglio che nomina il nuovo Presidente, Enrico Cambiaghi. Oggi abbiamo un nuovo Consiglio ma soprattutto un nuovo Presidente. Al nuovo Consiglio l’augurio di proficuo lavoro, fatto di collaborazione tra i veterani e i nuovi entrati. Un invito che voglio fare è allargare ai non eletti e a chiunque sia disponibile a entrare nei gruppi di lavoro.
E qui comincia un nuovo periodo di gestione del nostro sodalizio, un proficuo alternarsi alla presidenza di Enrico e Franca Cambiaghi che dura fino ai giorni nostri. Sostenuti da un Consiglio composta da collaboratori – amici, Alessio Valaguzza, Renato Gaiani, Paolo Colombo, Massimo Crotti, Franco Citterio, Maurizio Simonetto, Osvaldo Noli, Antonio Montani, Giancarlo Paleari, Sergio Cambiaghi, Edgardo Fontana, Sergio Bertulessi, Franco Steiner, Carlo Fontana, Franco Gaiani, Enzo Turri, Santo Gargantini, Guido Comparozzi, Walter Corno, Roberto Galbiati, Renato Mattavelli, Felice Teruzzi, Amilcare Panzeri e Gabriele Perego. Questi fino ad oggi coloro che hanno gestito un sodalizio che ha realizzato nel tempo un notevole lavoro, organizzativo e costruttivo, realizzando programmi e opere che testimoniano la presenza qualificante del CAI di Villasanta. La passione è l’unico carburante – rigorosamente ecologico – che utilizziamo per accompagnare in montagna i nostri Soci: un ampio pubblico di cittadini di pianura composto di sportivi, studiosi, neofiti, appassionati, famiglie e semplici curiosi. Ma passione e avventura non bastano se non si coltiva anche una vera cultura della montagna. Per questo nei nostri programmi non ci sono solo gite, escursioni e attività in quota. Ci sono anche incontri, mostre, eventi culturali e scientifici pensati per connettere le persone al presente e al futuro delle nostre montagne. L’attività culturale in Sezione fiorisce con le mostre d’arte e fotografiche nonché con i cicli annuali di “Parlando di montagna” con ospiti, giornalisti, scrittori e alpinisti che presentano le varie tematiche. Lo testimoniano i tre Presidenti Nazionali che ci hanno fatto visita nel corso degli anni, Roberto de Martin, Gabriele Bianchi e Vincenzo Torti.
Siamo giunti ai giorni nostri, la storia del C.A.I. di Villasanta continua! La possibilità di avere dati più completi e numerosi, ci permette di evidenziare il grande lavoro svolto dai responsabili e dai soci che si sono susseguiti in questi anni nella gestione della nostra associazione. Se a coordinare e gestire i vari programmi erano i presidenti che si sono succeduti in questi anni, non possiamo non ricordare quelle persone che con la loro opera e con il costante impegno hanno contribuito ad affrontare i momenti più belli ma anche quelli a volte dolorosi della storia di questi anni.Non facciamo nomi per non rischiare di dimenticare qualcuno! Per approfondire nei particolari, i programmi, con tutte le varie uscite in ambiente, le opere e gli eventi e che sono stati realizzati, basta consultare il nostro sito internet – www.caivillasanta.org - Anni di storia di una associazione come il C.A.I. in un piccolo paese come il nostro, sono anche la storia di una parte della nostra gente, che merita di essere riassunta fintanto che qualcuno di noi ne possiede ancora i ricordi e le testimonianze storiche. E l’occasione è data dal desiderio di organizzare una serie di manifestazioni per festeggiare questo anniversario. Raccontare l’intensa attività vissuta dal nostro club non è facile, però è doveroso. Il passato non va dimenticato. Esso serve a far bene il presente e a progettare meglio il futuro, soprattutto quando si vuole puntare sui giovani, quali futuri protagonisti. Da qui la necessità di lasciare, da parte dei meno giovani, un risultato da imitare e possibilmente da superare. E l’invito di venire in sede, approfondire con la lettura dei dati, di fatti che ricordano persone, tratte dal vissuto e raccontati da chi vivendoli ne ha riportato testimonianza da trasmettere agli altri. Si vuole tramandare un messaggio da parte di chi ha vissuto l’attività del C.A.I. a chi entrerà a farne parte in futuro: i momenti vissuti con passione, le conquiste non sempre facili, i sacrifici fisici e la determinazione morale.
La stampa di un’ altro libro storico della nostra associazione ……….…. rimandata al centenario!!!
I Soci, per ogni Associazione, sono la linfa indispensabile a mantenerla in vita, a farla crescere, a creare le premesse perché, questa, produca frutti positivi e contribuisca a dare quanto di meglio sa per informare, educare e coinvolgere il maggior numero di persone che condividano la stessa passione. La nostra Associazione, è composta da Soci che riteniamo particolari, non Soci qualunque, ma persone disposte a stare in compagnia, a essere utili all’altro, pronti a dare la propria disponibilità perché quello che loro già conoscono, quello che loro sanno fare, possa essere di aiuto a tutti coloro che vogliono entrare in un mondo straordinario: il mondo della Montagna. Essere Soci del C.A.I. comporta il rispetto di alcune regole. Il rispetto dello Statuto del C.A.I., che altro non è che il rispetto di quanto la natura ci ha dato; farlo conoscere per imparare a conservarlo e a proteggerlo per lasciarlo in eredità ai nostri figli come uno dei regali più utili che potevamo lasciare loro. Altro compito è il rispetto delle persone, saper stare bene insieme e godere di tutto quello che la Montagna è pronta a offrire.
Durante questi ultimi quindici anni, gli aderenti alla nostra Associazione sono cresciuti e non possiamo dire che non ci siano stati alti e bassi in alcune attività proposte, ma sempre con tanta passione, con infinita determinazione e con grande entusiasmo ANDIAMO AVANTI verso altri meravigliosi traguardi, alla conquista di altre numerose vette....
( AGGIORNATO MAGGIO 2023 )